COO.BRA
Coordinamento Bracciantile saluzzese
CANELLI 2014 – LA VENDEMMIA DELLA VERGOGNA – FACCIAMO I CONTI
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Continuiamo con gli aggiornamenti da Canelli da parte di attivisti/e del Coordinamento Bracciantile Piemontese.

Il post precedente si trova QUI .

A Canelli ci sono 782 ettari coltivati a vigna.

Nell’accordo in paritetica per il 2014 è stata fissata una resa di 107 quintali ad ettaro a cui bisogna aggiungerne 8 di blocage/déblocage per un totale di 115 quintali per ettaro.
Il prezzo è stato confermato in 10,65 euro al miriagrammo (106,5 euro al quintale).
fonte: http://www.lancora.eu/?q=node/8207

Facciamo i conti
ettari: 782
resa quintali a ettaro: 115
prezzo al quintale: 106,5
totale giro d’affari per la vendemmia 2014 del Moscato a Canelli: 9.577.545,00 euro

Se nella paritetica avessero fissato una quota di 25 centesimi a quintale (una miseria) sarebbero saltati fuori 22.482,5 euro per allestire un centro di accoglienza temporaneo per i vendemmiatori.
E tutta questa ignobile tarantella sul degrado degli accampati non avrebbe più avuto senso.
Basta poco, ma manca la volontà.

fonte: piamonlus.blogspot.it


Asti come Rosarno, la patria del moscato si basa sullo sfruttamento dei migranti

Vivono in tende improvvisate, senza acqua calda e con due bagni chimici per circa 150 persone. Il lavoro è regolato da alcune cooperative. Tutti hanno dei contratti, ma nessuno li rispetta: 10 ore di lavoro al giorno per 10 giorni, mentre sulla carta dovrebbero lavorare solo 2. La nuova frontiera del made in Italy assomiglia pericolosamente a Rosarno o alle campagne in provincia di Foggia. Siamo a Canelli, fra le colline dell‘Astigiano, patria dello Spumante e del Moscato d’Asti: 120 milioni di bottiglie all’anno. La vendemmia dei bianchi dura solo due settimane durante le quali serve molta manodopera, così la cittadina piemontese viene invasa da centinaia di braccianti dell’Est Europa, principalmente bulgari, che per 5 euro l’ora lavorano nelle vigne. Ma le condizioni di vita, oltre che quelle di lavoro, sono al di sotto degli standard minimi di vivibilità.

di Cosimo Caridi

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