Tutta la nostra solidarietà alle sorelle e ai fratelli che sono venuti in Italia e in particolare a Saluzzo e a Savigliano, nel cuneese, per lavorare nei campi, come molti di noi (che qui hanno trovato schiavismo e caporalato) e ai solidali che lottano con loro (ci riferiamo al Coordinamento Bracciantile Saluzzese, realtà che ben conosciamo e che fa parte,con noi e con altri, del Coordinamento Bracciantile Piemontese).
Ci pare evidente – e lo riconosciamo bene per averlo sperimentato sulla nostra pelle – l’intento intimidatorio e repressivo delle forze dell’ordine e anche delle Istituzioni, volto a fermare (perlomeno questa è l’intenzione) la creazione di una rete di lotta con lavoratori migranti e italiani, insieme, a rivendicare, pretendere, esigere diritti e dignità. Non è la provenienza -ormai – a determinare lo sfruttamento ma è indubbio che chi si trova in condizioni di clandestinità sia in posizione maggiormente ricattabile. Non è accettabile l’intimidazione, ed altrettanto non lo è che qualcuno ritenga di poter gestire situazioni del genere con mero assistenzialismo e che pensi di aver l’esclusiva sul tema.
Sono e saranno le voci dei lavoratori, di qualsiasi nazionalità e provenienza, le voci di chi viene escluso, di chi deve lavorare e tacere, starsene nascosto in un campo – in qualsiasi condizione, anche in quelle drammatiche descritte dagli attivisti del cuneese – e non deve osare ribellarsi e pretendere ciò che gli spetta, sono e saranno queste voci a riprendersi spazio e diritto di parola. Dal basso. Non ci sono tutori o protettori, solo lavoratori ben coscienti dei propri diritti e gli attivisti solidali.
Nessun tentativo di intimidazione o repressione potrà funzionare di fronte all’emergenza e al bisogno, di fronte alla consapevolezza e alla rete di relazioni che si stanno intrecciando. Ed è proprio di questo che Lorsignori hanno paura.
E’ successo anche qui. Denunce, indagini, processi..ma siamo ancora tutti qui, uniti.
Vi abbracciamo forte e appena possibile saremo con voi anche fisicamente. Non ci fermiamo, è la strada giusta.
Nostra patria è il mondo intero.
Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia