COO.BRA
Coordinamento Bracciantile saluzzese
TORINO, RIFUGIATI BUTTATI IN MEZZO ALLA STRADA CON LA FINE DEL PROGETTO SPRAR

rifugtorino

fonte: infoaut.org

Torino: con la prospettiva dell’arrivo di una nuova ondata di rifugiati, in queste settimane centinaia di migranti vengono letteralmente cacciati dalle strutture in cui hanno vissuto finora con il progetto di accoglienza “Sprar” e lasciati in mezzo alla strada senza alcuna alternativa o forma di aiuto.

Poco più di una settimana fa era toccato ai rifugiati di corso Vigevano e via Cervino che, dopo una lunga resistenza, avevano infine ottenuto di poter rimanere negli alloggi ancora per qualche giorno. Questa mattina è stato invece il turno dei migranti di corso Racconigi, seguiti dall’associazione Liberi Tutti: alcuni di loro, sapendo dell’imminente fine del progetto, nei giorni scorsi sono riusciti a trovare una sistemazione alternativa ma molti altri si sono invece ritrovati senza nessuna prospettiva se non la strada.

Così questa mattina si sono rifiutati di lasciare l’alloggio, pretendendo una soluzione dignitosa per il proprio futuro: a quel punto la cooperativa Liberi Tutti che gestisce gli appartamenti su appalto del Comune ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per buttare fuori i rifugiati.

Alle 17 un rifugiato si è chiuso dentro l’appartamento rifiutandosi di lasciarlo nonostante gli interventi sul posto delle forze dell’ordine e di un’ambulanza (chiamata dall’associazione pretendendo che il ragazzo si fosse sentito male e tentando di farlo uscire così). Fuori un nutrito gruppo formato da altri rifugiati e solidali ha continuato a presidiare l’ingresso pretendendo che la polizia se ne andasse e che al ragazzo chiuso dentro venisse data una soluzione alternativa all’essere buttato in mezzo alla strada.

Nel video si può vedere un poliziotto che spintona un ragazzo cercando di allontanarlo (facendo rimostranze per il fatto che qualcun* si stesse preoccupando di riprendere la vergognosa scena…). Un rifugiato si è sentito male ed è stato portato via in ambulanza.

GUARDA IL VIDEO: Rifugiati buttati in strada da cooperative e polizia

Insomma, anche per i rifugiati vale lo stesso metodo utilizzato per far fronte all’emergenza abitativa: laddove il Comune non è in grado (o non vuole) di prendersi la responsabilità di intervenire e cercare delle soluzioni dignitose, la parola viene lasciata alle forze dell’ordine (in questo caso chiamate da una delle cooperative che gestiscono il business dell’accoglienza…).

Comments are closed.